Chi Siamo
La struttura, recentemente ristrutturata, è situata nel centro storico della bellissima cittadina di Castellammare del Golfo; a pochi metri dal mare ed a pochi Km da: Segesta, Scopello, Riserva Naturale dello Zingaro, Erice, aeroporto di Trapani V. Florio, Marsala, Mothia e Palermo. Il tutto nella splendida cornice di questo borgo marinaro che con il suo clima caldo, il suo mare cristallino e la bellezza della sua costa e delle sue spiagge è la location ideale per trascorrere le proprie vacanze .
Le camere, sono spaziose e arredate con gusto ed eleganza, sono dotate di tutti i comfort: TV color, frigobar,aria condizionata, asciugacapelli, tutte con bagno e balcone privato. All'ultimo piano troverete un'ampia terrazza da cui potrete godere una splendida vista del golfo.
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Cosa vedere
Castellammare nasce come Emporio Segestano (porto della vicina Segesta) e fino all'arrivo degli arabi la sua storia si identifica con quella della città elima.
Si ipotizza che l'emporio esistesse già a partire almeno dagli inizi del V secolo a.C..
Testimonianze in tal senso si ricavano sia dagli scritti di Erodoto sia da quelli di Diodoro Siculo e di Tucidide, che a proposito della spedizione ateniese in Sicilia del 415 a.C., più volte parla di navi che andavano o venivano da Segesta. Con l'arrivo degli arabi agli inizi dell'800 il paese prende il nome di Al Madarig ("la scalinata", nome che sembra derivare dalla scalinata che dalla parte più alta del bastione fortificato conduceva al porto).
Sono gli arabi a realizzare il primo nucleo del castello poi ampliato dai Normanni.
L'edificio fortificato venne edificato su di uno sperone di roccia a ridosso del mare e collegato alla terraferma per mezzo di un ponte levatoio ligneo.
Agli inizi del secondo millennio, Castellammare, diviene importante fortezza dei Normanni prima, degli Svevi poi e centro di battaglie fra Angioini e Aragonesi.
Nel 1314 Roberto d'Angiò conquista Castellammare, la cui guarnigione si arrende sembra senza opporre resistenza.
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Nel 1316 sono gli aragonesi con Bernardo da Sarrià a impadronirsi del castello distruggendone parte delle fortificazioni e una delle tre torri.
La guerra si conclude con la vittoria di Federico II e il porto verrà interdetto alle attività commerciali in ragione del tradimento in favore degli Angioini.
Castellammare tornerà a crescere dopo i Vespri quando la cittadina fu terra baronale di proprietà di Federico d'Antiochia e diventa importante polo commerciale legato all'esportazione del grano.
Di questo periodo è l'amplimento del castello sul mare.
In particolare è il 10 gennaio 1338 che da proprietà demaniale regia diventa baronia sotto Raimondo Peralta.
Nel 1554 il territorio diviene feudo di Pietro de Luna.
Fino al 1500 Castellammare aveva un ruolo prettamente commerciale e di servizio per l'entroterra e la cittadina era scarsamente abitata. Il nucleo originario attorno al castello viene protetto nel 1521 da un prima cinta muraria (la seconda cinta muraria fu completata nel 1587 con 3 porte di accesso).
ssa tuttavia non deve avere dato molta sicurezza all'abitato visto che l'incremento demografico fu irrilevante per tutto il secolo (nel 1374 vi erano 413 abitanti, 450 nel 1526, 463 nel 1595), tanto da far chiedere da Giacomo Alliata, che aveva la baronia sul posto, al Regno di Napoli una licentia populandi.
Licenza che ebbe scarso effetto posto che nel 1630 erano presenti 790 abitanti. Nel 1653 si arriverà a 1279 abitanti.
L'insuccesso del ripopolamento sarà dovuto principalmente alle incursioni saracene.
Tra la fine del '500 e l'inizio del '600 il paese si espande lungo l'asse nord-sud. Della seconda metà del XVI secolo è la chiesetta della Maria SS.Annunziata, realizzata a pochi metri dal mare di "cala marina" e alla quale nel 1590 fu aggregato un convento di Carmelitani, oggi non più esistente.
Il paese in quel periodo era abitato principalmente da marinai e da addetti al carico-scarico merci (soprattutto il grano prodotto nell'entroterra).
Gli eventi più importanti che hanno segnato la storia di Castellammare del Golfo.
Castellammare del Golfo, incastonata in un bellissimo golfo tra capo Gallo e Capo San Vito; Il mare, la montagna, la storia le tradizioni fanno di questo paese un invidiabile patrimonio culturale che si cela in quest'angolo di Sicilia.
Castellammare, nasce come emporio della citta' di Segesta; Il luogo dove gli Elimi esercitarono i loro commerci con le navi straniere. La storia della cittadina del golfo, si identifica almeno sino dall'827d.c., quando diverra' araba con quella di Segesta poiche' di questa subi' le stesse vicende. Oggi Castellammare, grazie ad un patrimonio di valore inestimabile, costituito dalla straordinaria bellezza naturalistica delle sue coste e del suo entroterra e' diventata un importante polo di attrazione turistica, che molto puo' offrire ai suoi visitatori: come l'antico borgo marinaro di Scopello con la sua tonnara e i suoi Faraglioni, la costa caratterizzata da spiagge di sabbia dorate a levante, frastagliata con incontaminate calette e scogli a ponente come (la baia di Guidaloca, Calabianca, Calarossa, Faraglioni di Scopello e la riserva naturale dello Zingaro piena di magnifiche calette, sentieri e spiagge di ciottoli e sabbia che si specchiano in un mare incontaminato, limpido e tranquillo: Siamo qui, in presenza di uno dei tratti di costa tra i piu' belli in assoluto.
Inoltre da non dimenticare le Terme Segestane, le cui acque, classificate come ipertermali, sulfuree, altamente mineralizzate, svolgono un importante azione terapeutica.
A questo punto, leggendo queste righe, non vi rimane che visitare la nostra fantastica citta' di Castellammare Del Golfo...
Il Piatto tipico. Le ricette delle Feste a Castellammare del Golfo.
Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate…è praticamente impossibile non cedere alle tentazioni dellacucina siciliana.
Dal mare ai monti, dal dolce al salato la cucina siciliana è ricca di prelibatezze gastronomiche che lasciano il segno.
Chiunque sia stato in Sicilia, è un dato di fatto, non appena vi torna per prima cosa vuole gustare qualcosa che ha fortemente apprezzato nel viaggio precedente.
Siano i cannoli, gli arancini, la cassata, il “pani ca meusa” tipici della cucina tipica palermitana, lagranita,
i gelati artigianali la lista è lunga, ma ogni ricetta ha il potere di stabilire un legame, un richiamo ancestrale al
quale per istinto non si può resistere. I piatti della cucina siciliana hanno i colori, i calore e la ricchezza della terra nella quale vengono preparati.
Forti sono le influenze delle dominazioni avvicendatesi sull’isola, gli arabi sono forse quelli che hanno preparato i “piatti” forti; a loro dobbiamo i cannoli, la cassata, il torrone alla mandorla, il cous cous, gli arancini, i sorbetti (dall’arabo sbarba) e l’uso delle spezie come cannella, chiodi di garofano e zafferano.
La cucina siciliana è particolare anche per riuscire a rendere grandi e importanti pietanze originariamente destinate ai ceti più poveri. Un esempio che mette in risalto l’inventiva e l’ironia dei siciliani sono senz’altro le “sarde a beccafico”, si tratta di sarde ripiene e ripiegate con la coda all’insù in modo da sembrare gli uccelletti Beccafico destinati alle mense patrizie. In questo modo con ingredienti economici la tavola si arricchiva almeno esteticamente di piatti ricchi. Anche la pasta con le sarde, oggi apprezzata e rinomata, nasce come piatto povero. Tra i suoi ingredienti troviamo i pinoli che avevano il compito di scongiurare una intossicazione nel caso il pesce, spesso “fituso” perché comprato a buon mercato, fosse già andato a male e ilfinocchio selvatico e l’uva passa per coprire eventuali sapori sgradevoli. Per l’olio d’oliva e i vini un pensiero rivolgiamo ai greci e ai romani cui dobbiamo l’incremento delle coltivazioni degli ulivi e delle vigne. Oggi l’offerta enologica siciliana è vasta e di alto livello oltre ad avere dei pezzi unici come il marsala, le malvasie e i passitiche riescono a trasmettere il calore e i profumi della Sicilia.
Le Feste e le Ricorrenze particolari a Castellammare del Golfo.
Rievocazione dell’intervento prodigioso di Maria SS. del Soccorso in favore della città di Castellammare avvenuto il 13 luglio 1718
La 8^ edizione della sacra rappresentazione “Nostra Principalissima Patrona”, rievocazione dell’intervento prodigioso di Maria SS. del Soccorso in favore della città di Castellammare avvenuto il 13 luglio 1718, avrà luogo il 13 luglio 2010 presso la Cala Marina di Castellammare del Golfo.
La manifestazione, oltre a rappresentare una profonda religiosità del popolo castellammarese è anche è anche un evento culturale di grande intensità.
La realizzazione sarà curata dalla comunità ecclesiale castellammarese (parrocchie, movimenti, gruppi e associazioni) in collaborazione con i pescatori e con il patrocinio del Comune di Castellammare, della Provincia Regionale di Trapani e della Regione Sicilia.
L’avvenimento di cui si propone la rievocazione accade il 13 luglio del 1718. Il possesso della Sicilia durante la guerra di successione Spagnola ha scatenato lo scontro tra Filippo V Re di Spagna e Amedeo di Savoia. Castellammare viene a trovarsi involontariamente al centro della contesa.
Un bastimento da carico spagnolo inseguito da cinque navi inglesi viene a rifugiarsi sotto il castello, il quale prendendone la difesa, con poca prudenza e con alcuni tiri di cannone, si impegna a respingere le navi nemiche; queste irritate dal danno sofferto, rispondono all’attacco facendo fuoco con la loro grossa e numerosa artiglieria contro la città. Alla vista dell’imminente pericolo, il popolo, sbigottito e tremante, accorre ai piedi della sua Patrona, implorando a gran voce il di Lei potentissimo soccorso. Fuggono tutti, abbandonando le case e la città, e mentre si disperdono nelle campagne cercando scampo, malgrado i colpi dell’artiglieria inglese, nessuno riporta alcun danno. Ma ad un tratto, con meraviglia di tutti, dal Monte delle “Scale” appare la Madonna bianco vestita seguita da una schiera di Angeli, anch’essi in veste bianca, che scendono verso la “Marina”. Questa visione spaventa gli Inglesi che abbandonano castellammare dirigendosi verso altri porti.
I fatti vengono rappresentati attraverso l’emozionante amalgamarsi di voci narranti, cori e musiche, in uno sfolgorio di luci, suoni ed effetti pirotecnici, studiati e ideati per i luoghi e lo scenario del Golfo di Castellammare, che conferiscono all’intera messa in scena una particolare suggestione.
Gli spettatori disposti frontalmente al mare della “Marina” hanno la visione dell’evento, allorquando gli ultimi raggi di sole tramontano e sorgono le luci della notte che abbracciano il mare e il castello; la superficie del mare immersa nel buio più totale, riflette e amplifica le luci e i giochi pirotecnici dando allo spettacolo un sottofondo e una atmosfera magica. L’idea chiave dello spettacolo è quella di rappresentare scenicamente i momenti del bombardamento della marina inglese, commentato vocalmente e con adeguato sottofondo musicale; successivamente, musiche accuratamente selezionate introducono l’apparizione dell’immagine della Madonna del Soccorso, creando un’atmosfera mistica e surreale di grande emozione; particolarmente efficaci risultano gli effetti pirotecnici; fontane di fuoco danzano tra il mare e il cielo creando suggestioni fantasmagoriche. La manifestazione si conclude con un concerto piro-musicale su musiche di L. V. Beethoven. Alla fine tutti i figuranti in corteo si recano alla Chiesa Madre per rendere omaggio alla Patrona.
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